Stress? No grazie, scelgo il sorriso.


Traduzione: "Credo che sia stress!!"
Traduzione: "Credo che sia stress!!"

Lo stress è una componente costante della nostra vita. Chi non ha mai attribuito la causa di un suo malessere allo stress? A volte lo diciamo per minimizzare come per dire “non è niente” altre volte con tono più rassegnato.

 

Prima cosa da dire sullo stress è che rappresenta una risposta normale dell’organismo ad una qualsiasi forma di pressione, come una sorta di “stato d’allerta” che a seconda delle circostanze può assumere una valenza positiva o negativa sulla nostra vita.

Secondo alcuni studiosi, lo stress fino ad un certo livello è funzionale al miglioramento di una prestazione ma livelli di stress eccessivi diventano controproducenti (Teoria di Yerkes e Dodson).

Il grafico sottostante tenta proprio di spiegare questo concetto. Si osserva che spostandosi sul grafico verso destra all'aumentare dello stress, aumenta anche la prestazione fino al picco che rappresenta la prestazione ottimale. Un ulteriore incremento di stress causa un crollo della prestazione fino ai livelli minimi. 

E’ come quando si arriva ad un esame o ad una gara con troppa ansia o troppo scarichi, che non si riesce a dare il massimo, ma la migliore condizione coincide con uno livello di agitazione giusta, controllata. Questa condizione permette la massima prestazione. 
Ma è così facile capire quando lo stress rappresenta ancora una componente positiva? E come fare per controllarlo?

Per capirlo, conviene partire dal motivo per cui alcune persone sono sempre così stressate.
Secondo alcuni ricercatori, la principale causa di stress deriva da un concomitante stato di ipervigilanza e di iposoddisfazione che è sostanzialmente l’opposto di ciò che succede agli animali in natura.

Ipervigilanza perché siamo circondati da situazioni di pericolo; dall’attraversare la strada, al prestare attenzione al portafogli al mercato, al collega che ti vuole fregare oltre che essere continuamente bombardati da notizie poco rassicuranti della TV e dei giornali che hanno l’effetto di tenere alta la nostra soglia di allerta.

Iposoddisfazione perché spesso abbiamo aspettative troppo grandi per le nostre vite tanto da essere difficilmente realizzabili. Ciò oltre ad ostacolarci dal godere delle piccole belle cose che la vita quotidianamente ci offre, ci rende frustrati e stressati perché non riusciamo a “realizzarci”.

“[…le aspettative disattese sono alla base di molte delle nostre interazioni sociali e creano una sorta di memoria neurologica che muove al rialzo i livelli di vigilanza e al ribasso la fiducia]1.

Quali sono gli effetti dello stress?

Come già detto lo stress eccessivo e/o prolungato ci toglie lucidità, ma sembra anche correlato a molte malattie:

  • lo stress influisce negativamente sul funzionamento: del sistema immunitario, del sistema cardiovascolare aumentando frequenza cardiaca e pressione, del tratto gastrointestinale determinando bruciore di stomaco, reflusso, gonfiore addominale e difficoltà a digerire, ulcere duodenali;
  • disturbi del comportamento alimentare come obesità, bulimia, anoressia… ;
  • lo stress sembra essere concausa del diabete di tipo 1 e sicuramente fattore aggravante del diabete di tipo 2;
  • stress fortemente correlato a depressione, ansia, insonnia, fatica cronica, psoriasi.

Quali strategie possiamo adottare per combattere lo stress?

Abbiamo parlato delle cause dello stress, per cui prima cosa è cercare di risolvere quelle.

Per diventare un po’ meno “ipervigili” potremmo adoperare tecniche di rilassamento come lo yoga, esercizi di respirazione, attività fisica, esercitare il pensiero positivo,…

Un’ottima strada è anche farsi massaggiare. Ciò può sembrare banale ma in realtà l’effetto di piacevolezza generato coincide con la secrezione di un ormone, chiamato ossitocina, che tra le altre cose ha la capacità di stimolare le interazioni sociali positive attraverso un aumento di fiducia in noi stessi.

L’iposoddisfazione invece può essere prevenuta dandoci obiettivi raggiungibili.  Si può iniziare dalle piccole cose: farsi una lista di cose da fare in una giornata, calcolando bene i tempi necessari al loro compimento, può essere un buon inizio. Riuscire a terminare tutte le cose sulla lista garantirà una piccola gratificazione e fiducia in noi stessi e non avremo la sensazione di “aver buttato” una giornata.

Darsi obiettivi raggiungibili è alla base anche della strategia del dimagrimento e cioè pensare di perdere 10 kili in un mese è folle, e ciò oltre a non realizzarsi, renderà frustrati e farà perdere motivazione. Invece darsi piccoli obiettivi, ad esempio perdere 2 kili in un mese, è un obiettivo raggiungibile ed il suo raggiungimento ci darà la forza e la giusta motivazione per farlo anche il mese successivo!

L’ultimo consiglio è quello di sorridere. Si sorridete al prossimo, sorridete allo specchio, sorridete davanti al pc, sorridete adesso. Quando una persona è felice sorride, ma è vero anche il contrario e cioè dare forma ad un’espressione di felicità, tramite un sorriso, o di tristezza, tramite una smorfia, ci porterà a vivere quell’emozione: a voi la scelta.

 Dott. Matteo Gentilini

Biologo Nutrizionista

dott.matteogentilini@gmail.com



Fonti:
1
Dal libro "star bene davvero" del dott. Filippo Ongaro, pag 59